NON ERAVAMO GLI AMERICANI A SBAGLIARE SUL CASO KNOX: ECCONE LE RIPROVE DI QUELLO CHE SONO CAPACI DI FARE IN ITALIA NELL'AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA. 

DOPO PERUGIA LE OMBRE OSCURE AL TRIBUNALE DI PESARO: VERGOGNE ITALIANE

DOPO PERUGIA LE OMBRE OSCURE AL TRIBUNALE DI PESARO: VERGOGNE ITALIANE

Dopo Woodcock tocca passare dalla parte degli indagati ad altri due Pubblici Ministeri di Pesaro, Maria Letizia Fucci (nota alle cronache per la vicenda del Professor Lucarelli) e Fabrizio Giovanni Narbone,  indagati dalla Procura della Repubblica di L'Aquila (PM Picuti e Gallo) territorialmente competente per i reati commessi dai magistrati del Distretto Giudiziario della Corte d'Appello di Ancona,  e dal Consiglio Superiore della Magistratura.

Ci occupiamo di questo caso in seguito ad informazioni arrivate dalla BBC e CNN, in quanto dopo la scandalosa gestione dei casi di Amanda Knox, Meredith Kercher  e Raffaele Sollecito,  le Autorità Americane e Britanniche sono molto interessate alla giustizia italiana. 

 



I fatti risalgono ad un anno fa, quando in seguito a 2 decreti di perquisizione, i due Pubblici Ministeri di Pesaro avrebbero abusato del proprio ufficio. Queste perquisizioni avvenivano dopo la  querela di Vladimir Fattori, depositata nel mese di aprile del 2016, ucraino e noto nell'ambiente gay, e dei suoi genitori adottivi  di Pesaro Paola Marconi  e di tale Sergio Fattori,imprenditore pesarese caduto in disgrazia, e tra l'altro descritto come violento con i figli Vladimir e Caterina , contro il suo medico curante psichiatra. Vladimir Fattori è ex giocatore di rugby, passava le nottate sul tetto di casa per rilassarsi, noto agli insegnanti di scuola per mentire continuamente: tale Fattori era solito percorrere le strade in bici ad alta velocità: non ci vuole uno psichiatra per comprendere certe cose.

L'altra querela contro il Professore risale al marzo del 2015, anche se sembra una farsa,  e veniva fatta da  una psicologa, tale Sonia Maria Cuicchi, specializzata in psicoterapia in una scuola di psicoterapia a pagamento, tirocinante e paziente del Professore, più volte rifiutata dai Centri Salute Mentale, come accertato dal professore,  dove faceva tirocinio, per "manie di persecuzione" : qui la farsa é da brivido: il Professore le avrebbe tentato di estorcere circa 300 £!

E alla Procura di Pesaro, contro ogni prassi e logica, il PM Narbone persegue lo specialista senza avere disposto su Vladimir  Fattori perizia psichiatrica e valutazione dell'idoneità a testimoniare, trattandosi di paziente in cura da uno psichiatra non da uno psicologo, ma dispone subito perquisizioni per cercare cartelle cliniche nello studio di un' altra dottoressa dove il medico andava mensilmente. 

-    le perquisizioni nelle Ville del Professore sul Lago di Garda e in Sicilia le hanno fatte gli stessi agenti di Polizia Giudiziaria di Pesaro, in trasferta, trasferte che si fanno o per blitz di mafia operation tenere il controllo delle indagini evitando che terzi si intromettano. 

Il medico, di tutta risposta e suo malgrado,  denuncia Vladimir Fattori, costretto dalle circostanze,  per estorsione alla Procura della repubblica dei Minorenni, in quanto all'epoca dei messaggi estorsivi allo psichiatra era 17enne e calunnia alla Procura di Pesaro,  e la psicologa  Sonia Maria Cuicchi per calunnia (PM titolare Cecchi). 

Il medico, consigliato da legali e valutata la gravità degli accadimenti,  decide di denunciare  i Pubblici Ministeri Fucci e Narbone di Pesaro e gli agenti di Polizia Giudiziaria di Pesaro, Maria Cristina Armini, Cristina Battistelli, Antonio De Falco, Susanna Gaudenzi e Spasaro Christian (difesi d'ufficio dagli Avvocati Mauro Ceci, Angela Sollecchia e Graziano Celestini del foro di L'Aquila),   per gravi vari reati, tra cui la calunnia, il nuovo e complesso reato di  Frode processuale e depistaggio, abuso d'ufficio, interruzione di pubblico servizio, falso e, ancora più grave, stalking, depositando prove documentali e videofilmati e denuncia anche il Consulente Informatico Sig. Giuseppe Dezzani, in quanto accertato essersi sempre presentato come dottore o ingegnere in assenza dei titoli, traendo in inganno procure, tribunali e difese. Ma alcuni  PM sapevano bene... 

Vladimir Fattori, a quanto pare invaghitosi dello psichiatra, essendo un narcistista borderline,  e come da messaggi whatsapp, avrebbe minacciato il Professore che "nel caso in cui non gli avesse dato dei soldi gli avrebbe fatto passare guai" (fascicolo sul tavolo della Procura dei Minorenni).

Vladimir Fattori , insieme alla sorella Caterina Fattori, entrambi adottati, e alla madre Paola Marconi, erano seguiti dal Professore, Vladimir Fattori, sofferente di disturbo borderline e narcisistico della personalità,  tra l'altro, aveva tentato il suicidio più volte, tanto da finire in ospedale quasi  perdendo un occhio, in seguito a gesti definiti "controfobici", cioé di sfida del pericolo. Inoltre il ragazzo, adottato di origini ucraine, sarebbe stato dedito ad uso di sostanze e a comportamenti antisociali, come rubare e mentire costantemente e prostituirsi.

 I genitori Sergio Fattori e Paola Marconi, quando  ancora minorenne, lo avevano portato dal Professionista, che manifestava ai genitori la scomparsa di gesti autolesivi, ma la presenza di comportamenti narcisistici disturbati, come rubare e manipolare e che lo stesso professionista fosse stato minacciato estorsivamente dal ragazzo e, cioé,  qualora il giovane paziente non avesse ricevuto soldi, avrebbe provveduto a creare caos nella vita dello psichiatra, coinvolgendo i genitori e creando situazione ad hoc per incastrarlo. Lo psichiatra intimava i genitori di costringerlo alle cure e di continuarle anche loro, quali genitori, anche per le violenze fisiche che avvenivano in casa, in caso contrario il professionista avrebbe dovuto segnalare i fatti agli assistenti sociali. Il professore conservava i messaggi whatsapp del paziente ad eventuale scopo difensivo.

Sonia Maria Cuicchi é indagata, dopo le denunce del Professore, per calunnia. A dire della stessa il Professore, i cui guadagni, per numero di studi medici nel mondo e società britanniche e americane sembrerebbero piuttosto elevato, avrebbe, come dicevamo,  tentato di estorcerle circa 300 pounds!

Oltre alle denunce del medico, una psicologa (difesa di fiducia dall'Avv. Paola Tomarelli del Foro di Roma) collega del Professore e titolare dello studio di Fano, denuncia Polizia e Pubblici Ministeri all'Aquila per abuso d'ufficio e interruzione di pubblico servizio.

Una paziente (difesa di fiducia dall'Avvocato Francesco Affinito del Foro di Roma) denuncia polizia Giudiziaria e Pubblici Ministeri per interruzione di pubblico servizio e lesioni personali.

Ma la vicenda assume connotazioni da brivido, che sono la dimostrazione di cosa avvenga in Italia e di come sia fondamentale che il legislatore individui reati precisi per i magistrati:

1) I Pubblici Ministeri Fucci e Narbone, pur essendo iscritti nel registro degli indagati, ricevute le notifiche dalla Procura di L'Aquila,  decidono di non astenersi, abusando del proprio ufficio come per legge, e permettere che siano altri Pubblici Ministeri che si occupino dei casi, ma anzi continuano le indagini, malgrado la legge imponga loro l'astensione, in  quanto indagati in procedimenti nei quali indagano chi li ha denunciati. 

Ma in Italia il conflitto di interessi é una barzelletta:  un magistrato denunciato, tra l'altro ad agosto del 2016 per fatti avvenuti alla fine di luglio 2016,  deve astenersi. Ma tali Fucci e Narbone sono sicuramente interessati al fatto che terzi non si occupino dei procedimenti.

2) Tra i denunciati c'è anche tale Giuseppe Dezzani, consulente informatico (difeso d'ufficio dall'Avvocato Mauro Ceci del Foro di L'Aquila) noto alle cronache ma che , nominato consulente tecnico informatico dalla Procura dai due PM, dopo le denunce del medico investigatore risulta accertato dalla Polizia Tributaria e dalla Guardia di Finanza di L'Aquila non avere titoli oltre al diploma di scuola media superiore, vantando invece  curriculum inesistenti e  cosa gravissima, risulterebbe iscritto all'Albo dei Periti del Tribunale di Torino, in mancanza della obbligatoria iscrizione all'Albo professionale o alla Camera di Commercio (esperti).  Tranquillamnte ha accettato incarichi da lui firmati come dottore e ingegnere.

3) La Procura di Pesaro sapeva che il Sig. Dezzani non avesse titoli, in quanto informati dal medico indagato a mezzo email e fax nel gennaio del 2017, ma senza alcuna etica hanno omesso le indagini e con rimosso il consulente millantatore.

Già un'altra criminologa, la dott.ssa Ursula Franco, aveva denunciato il Dezzani alla Corte d'Appello di Torino e la stampa italiana aveva sollevato la questione in altre gravi questioni giudiziarie, in cui il Dezzani, in modo fraudolento e ingannevole, non avendo titoli accademici aveva svolto perizie per altre Procure. Il Dezzani è definito "consulente partigiano" e verrebbe, a detta della criminologa, nominato così lo stesso faccia e scriva quello che vuole la Procura.

"...Giuseppe Dezzani durante l’udienza del 22 luglio 2015 del processo a Michele Buoninconti ha dichiarato: “(…) Ho gestito nella mia carriera, che è iniziata nel 1998 in questo mestiere, circa 2000 casi giudiziari, casi specifici, anche in questa specifica materia che trattiamo oggi (…) Sono consulente, sono stato consulente in tantissimi casi per la Procura di Milano, per la Procura di Torino, per la Procura di La Spezia, parlando solo di casi di omicidio specifici dove la prova telefonica, la prova delle celle è stata una prova essenziale per la determinazione. L’ultimo che citavo della Corte d’Appello di Torino è stato un caso dove la gestione della parte telematica e telefonica è stata fondamentale. Un altro caso di La Spezia dove fu dato un ergastolo, anche lì la parte telefonica era pregnante sulla ricostruzione degli eventi”. Dottoressa Franco, se Giuseppe Dezzani avesse millantato un titolo si riaprirebbero centinaia di casi giudiziari in cui la parola del consulente ha avuto un peso?

“Se venisse accertato che il signor Dezzani non ha i titoli per confrontarsi con un ingegnere, come nel caso Buoninconti, un nuovo processo sarebbe un diritto per tutti coloro che sono stati condannati grazie alle sue consulenze. Non c’è un’altra soluzione che possa salvare la credibilità del nostro sistema giudiziario. Sarebbe un fatto epocale ma chi di dovere non potrà permettersi di mettere la testa sotto la sabbia. In America, qualche anno fa, è stato accertato che Joyce Gilchrist, una chimica forense del dipartimento di polizia di Oklahoma City, la quale nella sua carriera si è occupata di circa 3000 casi giudiziari, era solita falsificare le prove, prove che, tra l’altro, hanno condotto alla condanna a morte di 23 persone. Una volta smascherata, sono stati riesaminati più di 1700 casi in cui la consulenza della Gilchrist era stata determinante per la condanna degli imputati. Sempre in USA, Annie Dookhan, un tecnico di laboratorio dell’HSLI di Boston, pochi anni fa, è stata accusata di intralcio alla giustizia e di aver millantato un titolo accademico. La Dookhan ha mentito su una fantomatica laurea magistrale in chimica e ha falsificato un numero esorbitante di test di laboratorio relativi a casi giudiziari, circa 20.000. Il 95% dei soggetti condannati grazie alle consulenze di Annie Dookhan sono stati liberati. La Dookhan è stata condannata a tre anni di carcere e a risarcire un condannato con 2 milioni di dollari”. Da cronachelucane

http://www.lecronachelucane.it/2017/10/19/8798/

https://malkecrimenotes.wordpress.com/tag/dezzani-anno-laurea/

3)A distanza di tempo e stranamente in coincidenza della appena  maggiore età i genitori a mezzo dell'Avv. Caroli, fanno denuncia evitando così l'incidente probatorio.  Tra l'altro è  da ricordare, come da cronaca,  che il medic, quanto era ctu al Tribunale di Rimini ha più volte avuto come controparte l'Avv. Caroli, per i quali assistiti le sorti non sono andate bene, proprio su perizia dello stesso psichiatra. Inoltre l'Avvocato Caroli sembrerebbe non avere allegato alcuna consulenza tecnica di parte psichiatrica alla denuncia come da prassi in perfetta linea con l'attività investigativa del Narbone. 

4) La Procura di Pesaro ha  tra l'altro ha un pubblico ministero in più rispetto all'organico, 6 invece che 5,  e sembra che  la Pg di Pesaro non avrebbe   mai delegato, come è prassi, i colleghi della Polizia Giudiziaria di Brescia e Ragusa, dove il Professore aveva delle ville per le vacanza, ma  avrebbero sempre fatto in prima persona le perquiszioni, meritandosi procedimenti penali pendenti in entrambe le Procure.

 5)Le perquisizioni avvenivano mentre lo stesso Professore visitava i suoi pazienti, alcuni dei quali hanno sporto denuncia per aver ricevuto dei danni a causa della perquisizione stessa. 

Per capire il modo di agire della Polizia, costoro, pur potendo eseguire le operazioni  di perquisizione in  modo discreto anche in orari diversi da quelli di visita, in quanto autorizzati dal dr. Narbone anche fuori dagli orari consentiti dalla legge,  si presentavano nel primo pomeriggio allo studio del Professore, che in quel momento era colmo di pazienti, tra l'altro psichiatrici e alcuni dei quali stavano assumendo farmaci,  invitando i pazienti ad uscire e interrompendo le cure mediche in corso.

Per non bastare al professionista veniva contestata anche l'evasione fiscale, anche se lo stesso non aveva mai ricevuto alcun  controllo in anni.


Il medico anglo-italiano , residente nel Regno Unito e cittadinanza britannica,  decideva di denunciare tutto all'AG di L'Aqula  e denunciare per truffa ed estorsione l'Agenzia delle Entrate di Pesaro e chiedeva alle Autorità Aquilane di verificare i rapporti tra Procura di Pesaro e Agenzia delle Entrate. 

6) Il medico, che  dirige una importante struttura investigativa che nello stesso Regno Unito  si occupa di rapimenti e ricerca di persone scomparse, Commonwealth & Uk Organisation, ma a quanto pare i PM di Pesaro Fucci e Narbone  e la Pg di Pesaro avrebbero agito mettendolo in una situazione di pericolo anche fisico ( sarebbero pendenti procedimenti anche in Gran Bretagna contro il Pm Fucci e gli agenti di Pg da parte del Procuratore Generale Crown Prosecutor che potrebbe chiedere alle Autorità Italiane di acquisire atti e di sentire costoro per poi processarli) . La dott.ssa Fucci avrebbe sequestrato un passaporto al Professore valido e autentico e, malgrado le Autorità Diplomatiche avessero confermato autenticità e validità, la stessa Fucci si sarebbe rifiutata di restituirlo non solo al medico, ma anche al Governo (si rammenta che in qualunque Stato il Passaporto é proprietà del Gocerno), sollevando l'apertura di una inchiesta da parte del Pubblico Ministero Britannico contro la stessa Fucci e gli agenti operanti, che avrebbe già chiesto alle Autorità Italiane docuemnti e spiegazioni. Il Pm rischia che le Autorità Straniere la rinviino a giudizio oltre che avviare la procedura di "persona non grata" nei territori del Commonwealth e del regno Unito.

Gli operati dei due Pubblici Ministeri Fabrizio Giovanni Narbone e Maria Letizia Fucci sono deprecabili sotto ogni profilo.

Le carte contro i due Pubblici Ministeri sono arrivate anche sul tavolo del CSM, il Consiglio Superiore della Magistratura ed alla Corte Europea.

Le denunce del professionista sugli abusi subìti dai due magistrati andranno ad accumularsi alle altre pendenti presso la stessa Corte di Giustizia Europea.

7) Magistrati, Questore e Polizia di Pesaro erano già stati denunciati un anno fa da un imprenditore della zona, che il Gip de L'Aquila aveva però archiviato.

8)Uno dei Pubblici Ministeri denunciati, Maria Letizia Fucci,  è già nota alle cronache per avere chiesto 30 anni per il Professore Lucarelli  (difeso dall'Avvocato Monaco) , noto ematologo, poi però assolto in Cassazione per il pressappochismo nella conduzione delle indagini della Fucci.

9)Il Pubblico Ministero Narbone, circa 6 mesi prima, avrebbe invece chiesto l'archiviazione per procedimenti in cui il Professore in passato era parte offesa, nelle quali il medico  denunciava l'appropriazione indebita di documenti sanitari e fiscali ed è lo stesso PM che ordina la ricerca di cartelle cliniche e documenti fiscali.

10)Il nuovo Procuratore Capo di Pesaro, Cristina Tedeschini, è stato fino a pochi mesi fa Procuratore aggiunto a Pescara, prima ad Ancona. I magistrati aquilani Gallo e Picuti  dovranno dare prova con indagini ferme della loro neutralità, considerato che le indagini sono affidate a due Pubblici Ministeri dello stesso Distretto Giudiziario dove lavorava la Tedeschini, che ora ha 2 dei suoi 6 Pubblici Ministeri inquisiti. 

11) In sinstesi, la Procura a inquisire i Pubblici Ministeri di Pesaro é quella di l'Aquila (Abruzzo), il nuovo Procuratore Capo di Pesaro é Cristina Tedeschini è  ex Procuratore aggiunto di Pescara (Abruzzo). Narbone é anconetano (Marche) e la Fucci é nata in provincia di Pesaro (Marche) e l'ex capo della Procura di Pesaro, Manfredi Palumbo ha lavorato alla Procura Generale di Ancona come sostituto (Marche). Alla faccia del conflitto di interessi! Quindi a indagare i PM di Pesaro sono due ex colleghi dello stesso distretto giudiziario del nuovo Procuratore Capo di Pesaro, che fino a marzo era a Pescara! 

12) Sui Pubblici Ministeri Fucci e Narbone pesano 5 udienze a cui dovranno presentarsi di fronte  al GIP di L'Aquila, in cui risultano indagati, in quanto il GIP non ha accolto le richieste di archiviazione dei Pubblici Ministeri aquilani.

13) Alla fine farsa delle farse i Pubblici Ministeri di L'Aquila Picuti e Gallo sono indagati dalla Procura di Campobasso per non avere svolto le indagini sui colleghi pesaresi, per favoreggiamento e frode processuale. 

A questo proposito trovo utile riportare l'opinione di Nichloas Farrel  sul caso Knox, in merito alla giustizia italiana  e i tre gradi di giudizio:

[...] come giustamente ha commentato il Times in proposito: “Quando uno dei gradi smentisce così globalmente quelli precedenti, c’è qualcosa che non va per niente bene.”
In ogni caso, non è garantista un sistema giudiziario come quello italiano che tiene in carcere un imputato per quattro anni (come nel caso di Knox e Sollecito) o magari fino a 10 anni, in casi in cui poi giunge un’assoluzione da parte della Cassazione.
Non è garantista un sistema giudiziario come quello italiano che può tenere in carcere un semplice indagato fino a un anno senza imputarlo (come nel caso di Knox e Sollecito). Anzi. In Inghilterra, ad esempio, un indagato può essere tenuto in carcere solo per 48 ore senza essere imputato.
Il sistema giudiziario inglese è simile a quello americano. Da inglese conosco meglio il mio. In Inghilterra, un indagato non viene imputato senza prove convincenti nei suoi confronti. In Italia, invece, tanta gente viene imputata sulla base di ipotesi fondate su indizi e basta o per fare numero. In Inghilterra, un imputato viene processato velocemente. In Italia (quasi) mai. In Inghilterra, non si processa qualcuno in stile Bar Sport, cioè: “L’avrebbe fatto!” o “non poteva non sapere!”. In Italia sì. In Inghilterra, né Knox né Sollecito sarebbero stati processati, figuriamoci condannati, per un semplice motivo: non c’erano delle prove convincenti nei loro confronti (il Dna sul coltello e sul reggiseno non convincevano neanche al primo processo). In Inghilterra, si condanna solo nel caso di prova certa al di là di ogni ragionevole dubbio nei confronti dell’imputato. In Italia e Grecia no.

 

 Per i Pubblici Ministeri  si preparano tempi duri per doversi difendere tra i vari procedimenti penali, civili, disciplinari e Corte europea, in quanto il Professore ha già informato le Autorità Europee sui modus operandi di questi magistrati, che probabilmente ritengono di godere di immunità e di impunità.  

Oltre alla responsabilità civile dei magistrati, il problema riguarda anche la neutralità nella conduzione delle indagini, dato che i Pubblici Ministeri in Italia sono magistrati e se denunciati dovrebbero astenersi, anche solo per questioni etiche. 

Continuano a essere depositati  numerosi appelli presso la Corte Europea dei Diritti Umani per la mancanza di alcuna garanzia della difesa, malgrado il legislatore italiano la avesse prevista. Di fatto i Pubblici Ministeri sono magistrati in Italia, sembrerebbe a giudizio dell'Alta Corte dei diritti Umani,  si muovano spesso come "avvocati della accusa", quindi da una posizione non garantista, ma accusatoria.

L'Unione Europea chiede, inoltre, che il lavoro dei Pubblici Ministeri venga supervisionato con estrema attenzione, data la oramai consolidata prassi a svolgere attività di indagine con metodi discutibili e definiti obsoleti.


Lo psichiatra che ha avuto il coraggio di denunciare questi magistrati, è difeso dall' avvocato Debora Zagami , del Foro di Roma e dagli Avvocati Charles Camp e Alick Lawrence presso le Autorità Britanniche e la  Corte Europea.

Ma stavolta all'Italia potrebbe andare male: ahimé esiste la Corte di Giustizia Europea, che proprio una settimana fa ha condannato l'Italia per avere coperto i reati e le torture commesse dalla Polizia e l'Autorità Giudiziaria per avere omesso e depistato le indagini. 

Come il caso Knox presto presenteremo agli americani ed europei questo caso a riprova di come funziona il sistema giudiziario italiano...